Il papillomavirus umano (HPV) è un virus a DNA di cui sono stati identificati circa 120 tipi in grado di infettare l’uomo.

Alcuni possono causare patologie comuni della pelle (verruche), altri (soprattutto i tipi 6 e 11) possono provocare la comparsa di condilomi, a livello dei genitali esterni, della regione intorno all’ano, della bocca e della gola. Altri tipi di HPV (soprattutto 16 e 18) possono provocare, a distanza di anni, la comparsa di lesioni pre-tumorali e del carcinoma, che si verifica più frequentemente a carico del collo dell’utero e rappresenta uno dei tumori più diffusi tra le donne, nonostante il carcinoma correlato all’HPV possa interessare raramente anche il pene e l’ano, e soprattutto nei giovani, risulti in aumento il carcinoma della bocca e della gola.
L’infezione può essere prevenuta mediante specifici vaccini (bivalente, tetravalente o nonavalente) da somministrare, preferibilmente, prima dell’inizio dell’attività sessuale.

La prevenzione secondaria del carcinoma della cervice uterina si attua attraverso la diagnosi precoce di potenziali precursori del carcinoma invasivo. Fino a poco tempo fa, l’unico modo era attraverso il pap-test: uno screening citologico cervicale (consigliato tra i 25 e i 65 anni) che consente di identificare le lesioni precancerose.

Oggi esiste un ulteriore screening, attraverso l’HPV test, che ricerca il DNA di HPV ad alto rischio oncogeno. Esiste una chiara evidenza scientifica che uno screening primario con test clinicamente validati per il DNA di HPV oncogeni e con un protocollo appropriato è più efficace dello screening basato sul pap-test nel prevenire i tumori invasivi del collo dell’utero.

Presso il nostro Laboratorio oltre al pap-test (tradizionale e su strato sottile) viene effettuato il test HPV DNA che ricerca i 15 principali genotipi implicati nel carcinoma della cervice uterina.